IL PRIMO PASSO

IL PRIMO PASSO

“Non corro perché non ho fiato, non riesco”. L’hai detta anche tu questa frase, vero? Tranquillo, sei in ottima compagnia!

Si tratta infatti dell’affermazione più comune e distruttiva di quasi tutti i buoni propositi relativi alla corsa. Chiunque dovrebbe poter correre per almeno un chilometro, perché si tratta di un gesto talmente spontaneo da essere alla portata di tutti. A prescindere dalla velocità. Pensaci un attimo, quante volte ti sei trovato ad affrontare una situazione nella quale ti veniva chiesto di correre?

L’errore più frequente, associato alla “questione fiato”, è sicuramente quello che definisco la “fallacia del dono”. Un parolone per dire che molte persone sono convinte che il mondo si divida in:

-quelli incredibilmente dotati a livello ginnico, fortunelli che  riescono a fare attività motorie anche complesse con la facilità con cui “il resto” delle persone bevono un bicchiere d’acqua;

-quelli con cui madre natura è stata scortese, specie di blob umani incapaci di affrontare una qualsiasi situazione muscolare o cardiovascolare legata al movimento.

NIENTE DI PIÙ SBAGLIATO, LE COSE NON STANNO COSÌ!

In natura tutti, indipendentemente dal sesso, sono dotati delle qualità ginnico motorie necessarie a svolgere esercizi ginnici di forza e resistenza. Il fatto che questo potenziale venga o meno tradotto in realtà, dipende da molti fattori tra i quali spicca l’ ambiente socio-culturale nel quale si cresce (come per altri ambiti, pensa a quello culturale). Ad esempio, un genitore conscio dell’importanza di allenarsi, crescerà un bambino perlomeno consapevole.

Chiaramente ci sono persone predisposte ad eccellere in determinate discipline sportive, che riescono a portare le loro performance aerobiche e/o muscolari a livelli ben oltre la media. Però attenzione, questa media non corrisponde all’inattività totale bensì ad un livello base in cui si possiedono la forza e la resistenza necessarie ad usare il proprio corpo. Insomma, tutto quello che fino agli anni 70 era considerato la normalità e che al giorno d’oggi è diventato l’eccezione.

Ormai l’hai capito, il problema non sta nel “non avere le doti per correre” ma nella mancanza di un protocollo di preparazione ed avvicinamento all’allenamento.

Proveresti mai ad imparare l’intero dizionario di una lingua straniera in una sola volta e senza mai averci provato prima?

Io ad esempio, sto imparando l’inglese e so benissimo che questo non è possibile. Con lo stesso atteggiamento dobbiamo approcciarci alla corsa.  Se parti da una situazione “zero”, ti infili le scarpe e pretendi che il tuo  organismo inizi a fare quello che non gli hai mai insegnato a fare…cosa pensi che succeda? Come minimo avrai il fiatone!

Proprio dal fiatone riprenderemo il filo del discorso nel prossimo articolo…se hai bisogno del mio aiuto, però, non aspettare e contattami al numero 366/1537751.

A presto

IL TUO TRAINER

Stefano Ceccon