Una riflessione per te…

Una riflessione per te…

Agosto è alle porte e l’arrivo delle ferie estive solitamente segna, almeno nel mondo del fitness, un virtuale confine tra la fine e l’inizio della stagionalità delle attività annesse a questo mondo.

Il fine stagione rappresenta, almeno per me, anche, e non solo, un momento nel quale tirare le somme, sia quelle economiche (già, bisogna fare anche i conti…), sia quelle inerenti ad una review su quanto si è fatto, e su questo aspetto voglio soffermarmi invitandoti ad una riflessione. Per TE che già consumi del fitness, penso sia chiaro oramai che il nostro corpo, immerso in una società tossica se presa in considerazione dal punto di vista degli equilibri che regolano il nostro organismo, ha necessariamente bisogno di “manutenzione”, fatta di attenzioni che artificialmente o meno dobbiamo quotidianamente apportare, sotto forma di esercizio fisico, nutrizione adeguata, esercizi di respirazione, relax, meditazione, training autogeno, svago, e molto altro. Nel contesto in cui viviamo, il nostro corpo se lasciato solo, in sua piena autonomia, non è in grado di cavarsela, con tutte le conseguenze del caso, sul piano estetico, energetico, immunitario, mentale, posturale e molto altro.

Veniamo quindi alla nostra medicina, il fitness, riguardo il quale vorrei prendere in considerazione anche il come si sono consumati i propri momenti e la propria realtà “fit” di questa stagione, non tanto in termini di “presenza” o quantità di lezioni fatte, ma su quanto e come ci si è immedesimati, non nel sentirsi fitness, ma nell’ESSERE fitness. Una riflessione quindi su quanto ci si è dedicati non “al fare” ma, a quanto ci si impegna veramente a fare, su quanto si sia stati “leali” con sé stessi nello scegliere carichi, pesi, velocità e modalità di esecuzione, al netto delle proprie emozioni, paure, difficoltà, alzando l’asticella della situazione come sfida, accettando che l’allenamento, che lo si voglia o meno, affinché assuma lo status definito dalla parola, deve indurre disagio; se non si è consapevoli di dover affrontare il discomfort ad esso connesso, allora forse si è ben lontani dal volerne consumare la sua essenza, o meglio si è ancora troppo legati al prendere in considerazione l’allenamento, la nutrizione o altre metodiche non come elementi facenti parte del proprio ESSERE, utili alla propria manutenzione, ma come elementi esterni all’organismo, che si spera facciano qualcosa senza che ci si immedesimi veramente nel ruolo di protagonisti, o che assumano quel ruolo di “take away”, tipico di questa società, quel ruolo che porta alla situazione, acquisto-consumo-getto, solo quando pare a me, in questo caso se devo perdere peso, perdere due taglie per l’estate, piacere a qualcuno, etc… E non è un caso se in questa società di fitness o presunto tale, si parla ancora a caratteri cubitali di obiettivi e motivazione, mentre si parla in SILENZIO di intensità da dover mettere in gioco per raggiungere veramente quegli obiettivi, e lascio a chi legge, immaginare il perché, non si vuole essere così espliciti nel concetto di comunicazione relativo all’intensità, od in ogni caso a quanta fatica e discomfort bisogna veramente mettere in gioco. Ed è tale gap informativo che allontana il proprio ESSERE dall’essenza dello status di Fit o di Flow se così lo vogliamo vedere, quello stato fatto di energia, salute, postura corretta, forza, resilienza allo

stress, proattività fisica e mentale, status che ahimè spesso si perde nei meandri del marketing o che viene smarrito nello scegliere di libero arbitrio la modalità e l’intensità da mettere in gioco nel proprio allenamento, tanto si è, talvolta, disabituati anche solamente a sentire qualche goccia di sudore e sensazione di rossore e calore sul viso.

Vale la pena prendere in considerazione anche quanto, in questa stagione, ci si è immedesimati nel ruolo dell’ESSERE fitness al di fuori dell’ambiente ginnico, dato che l’esserlo non riguarda solamente il timing relativo all’allenamento, ma bensì l’intera quotidianità nella quale viene consumata la propria realtà, che potrà essere vicina o lontana dalla ricerca o meno del proprio stato di Fit, in relazione a come si decide di vivere, di nutrirsi, di evadere dalle proprie talvolta malsane abitudini, dalla pigrizia, dal lasciarsi andare al non ce la faccio o al tanto è tutto inutile perché io sono fatto così, al inizierò a settembre, da quanto si crede veramente che vivere in armonia con i propri equilibri sia una sfida quotidiana, una sfida che mette contro il sistema, contro usi, costumi, abitudini e tradizioni di una società malata (almeno nei termini del rispetto degli equilibri organici), contro il potere del marketing di massa, ma che mette soprattutto contro il proprio ego, quello che dal trono del proprio IO ci interdice nell’effettuare scelte razionali in merito ad eventuali cambiamenti.

Ma se tu che leggi queste righe hai scelto anche di andare oltre al comune senso del fitness, sfidandoti nel seguire un ambizioso progetto quale EFFICENTIA, sarai ben consapevole di quanto non sia per nulla semplice prendere in considerazione, nella loro globalità ed affascinante genialità, tutti gli aspetti che concorrono a far funzionare in modo corretto o meno il proprio organismo, e di quanto, ciò che in questa società viene spesso giudicato corretto fare, nella realtà diviene un elemento disfunzionale a proprio favore. Ed è in questo che, anche nel concetto di vivere in EFFICENTIA, entra in gioco il concetto di sfida, ovvero di quanto ci si è veramente sfidati a voler provare a far cambiare il proprio modo di essere e funzionare, a cambiare abitudini, a cambiare il proprio modo di nutrirsi, a lasciar perdere vecchie ricette e credenze che si davano per scontate, a mettersi veramente e quotidianamente in gioco, con l’aspettativa e la consapevolezza che nulla accade da sé, ma che siamo noi, i registi o gli artefici di tutto ciò che in ogni secondo della nostra esistenza “succede” dentro al nostro corpo e nella nostra mente.

Nel ringraziarti per essere stato con me in questa stagione, non mi resta che augurarti buone ferie, ed un arrivederci alla prossima stagione di sfide ed allenamenti.

Stefano Ceccon Trainer